La Dolce Vita in Berlin - Note dal Mare_ - MassimoBacci

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La Dolce Vita in Berlin - Note dal Mare_

PRODUZIONI MULTIMEDIALI

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   Ho scelto l’acqua come elemento unificatore e portante di tutte le espressioni artistiche coinvolte in questa rappresentazione, una materia che permette un’intesa, uno scambio ed un’integrazione dei vari momenti ed aspetti della’uomo, oltre ad un dialogare fra epoche diverse.

  Partendo dai forti contrasti delle immagini e dei suoni del mare di guerra de “La nave bianca”, primo film della “Trilogia della guerra” di Roberto Rossellini e antesignano del neorealismo italiano,  si passa alle rarefatte suggestioni sonore delle pagine di “Canto di palude”, ispirate a Renzo Rossellini dalla Palude di Torre Flavia, che si materializzano e trovano un controcanto nelle figure di tutti quegli uccelli che la popolano al tramonto e costituiscono ancor’oggi, un’incontaminata oasi di pace.
Sulla rapsodia sinfonica di Renzo Rossellini,” Canti del Golfo”, inizia un percorso di suggestioni visive che, partendo dalle sponde cittadine del Tevere, unisce l’acqua di tre splendide fontane romane a quella
dei tre imponenti castelli di Palo, Santa Severa e Santa Marinella.

   Dalla magnificenza architettonica della Fontana di Trevi, ripresa e resa immortale da Fellini ne “La Dolce Vita” di cui quest’anno ricorre il 50°, dai getti possenti di quella delle Naiadi di Piazza Esedra e di Piazza Navona fino alle fortezze della costa laziale, si dipanano e si intrecciano periodi storici ed artistici diversi che fanno da cornice e dialogano con  tutte quelle attività umane che costituiscono la vita e l’essenza di questo nostro territorio: dalla frenesia cittadina alle piccole barche di pescatori, dalle imbarcazioni da diporto cullate, di notte, all’interno del porto di Santa Marinella all’asciugarsi al sole degli aironi davanti al Castello Odescalchi di Palo speculari alle canne dei pescatori disposte intorno a Torre Flavia.

  Nella seconda parte del concerto multimediale, le Fantasie elaborate e orchestrate da Giacomo Bellucci e tratte dagli immortali temi di Nino Rota, si fondono e si sincronizzano in tempo reale con le immagini dei capolavori felliniani, e l’acqua continua a costituire ancora il principale “trait d’union” di narrazione: la disperazione di Anthony Quinn sulla spiaggia ne “La strada” precede la passeggiata al mare dei “Vitelloni” e l’attesa sognante delle barche di “Amarcord”, mentre, il bagno di Mastroianni e della Ekberg nella fontana di Trevi diventa, senza dubbio, l’immagine per eccellenza che sintetizza tutta un’epoca.


Massimo Bacci

                                                                                                                                                                               

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